Terreni destrutturati? Non solo decompattatori
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Terreni destrutturati? Non solo decompattatori

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Stai affrontando terreni compatti e poco produttivi? Scopri come decompattatori e cover crops possono essere la soluzione per contrastare la destrutturazione del suolo che ha segnato quest'anno! Nel nostro nuovo articolo, esploriamo insieme le strategie per migliorare la resa dei terreni e prepararli al meglio per le prossime colture. Non perdere questi consigli! 

 

Quest’anno, l’utilizzo di ripuntatori decompattatori per la minima lavorazione profonda sembra essere in grande tendenza in tutta Europa per preparare al meglio il terreno, favorire lo sviluppo delle colture e, di conseguenza, massimizzare i rendimenti. La sola dissodatura potrebbe non essere sufficiente in un’annata particolare come il 2024, dove le violente precipitazioni primaverili hanno completamente destrutturato il terreno. In casi come questo, la “Buona attrezzatura” va abbinata alla “Buona pratica agronomica”, nonché alla coltura di copertura o cover crop.

 
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Prima regola: non disturbare il terreno

Spesso, dissodare il terreno mentre si prepara il letto di semina si rivela una strategia vincente, poiché permette di ridurre al minimo il disturbo del suolo. In queste situazioni, il ripuntatore decompattatore è un’attrezzatura versatile, ideale sia per le tecniche tradizionali che per quelle senza aratura, offrendo al contempo un grande comfort d'uso grazie alla facilità di combinazione e regolazione.

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Com’è fatto un decompattatore?

Il decompattatore è un’attrezzatura tendenzialmente portata, dotata di elementi ad ancora, chiamati discissori. Le ancore possono essere disposte in modi diversi sul telaio: in un singolo rango per minimizzare gli ingombri nei modelli combinati, in disposizione a delta o a V per ridurre l’assorbimento di potenza, oppure su due o più ranghi per gestire meglio i residui e limitare il compattamento laterale (come nel tipo Michel).

Al passaggio delle ancore, un rullo metallico segue per stabilizzare e livellare la superficie, rendendola subito pronta alla semina. La tecnica di decompattamento sfrutta un effetto dinamico: gli utensili sollevano lo strato di terreno, che ricade subito dopo in modo uniforme, preservando la struttura del suolo senza inversione degli strati.

In tutto questo, la velocità del trattore è cruciale: idealmente intorno ai 7 km/h, e mai sotto i 4 km/h, per garantire una lavorazione efficace e omogenea.

 
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La situazione attuale

Le piogge molto forti e frequenti degli ultimi mesi in molte aree agricole europee hanno ostacolato le lavorazioni abituali, la semina e la risemina, causando un notevole compattamento del suolo. 

In queste situazioni, dopo le raccolte autunnali, è opportuno considerare l’uso del decompattatore per trattare i residui colturali. Questo attrezzo consente di fessurare il terreno a una profondità di 40-45 cm, arieggiando gli strati senza rovesciare la superficie. L’obiettivo è ripristinare la giusta porosità del suolo, favorire la circolazione di aria e acqua, creare spazio adeguato alle radici delle future colture e ricreare un ambiente vitale per i microrganismi responsabili della degradazione della sostanza organica, contribuendo così alla produzione di humus. 

Infatti, come abbiamo già visto, il principale vantaggio del decompattatore è che è in grado di sollevare e lasciare cadere in modo omogeneo tutto lo strato di suolo lavorato, senza invertire gli strati di terreno e tutelando così le colture. 

 
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Cover Crops: la ciliegina sulla torta

Ma dopo una stagione così piovosa, non bisognerebbe lasciare i terreni scoperti durante l’inverno! La soluzione? Le cover crops. Ovvero una coltura di copertura che “completa” quanto già fatto dal decompattatore: migliorare la struttura del terreno attraverso l’azione degli apparati radicali, che rigenerano gli aggregati distrutti dalle continue piogge e la stabilità del suolo. A sua volta, la formazione degli aggregati consente la creazione di porosità. Le cover crops aumentano inoltre la sostanza organica grazie all’apporto di biomassa al terreno utile alla sua rigenerazione, fondamentale dopo l'asfissia dell’inizio stagione. Infine, le cover crops proteggono il suolo dall’erosione durante il periodo invernale, ma anche dalle infestanti e dai parassiti.

A queste esigenze BKT risponde con la sua gamma di pneumatici FLOTATION, da un lato capace di rispondere alle nuove sfide dell’agricoltura in materia di produttività e sostenibilità, mentre dall’altro è pensata per ridurre la compattazione del terreno, grazie alle sue eccellenti proprietà di galleggiamento che garantiscono una minore alterazione della struttura del suolo. 

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