Rifiuti in cantiere: il riciclo a “Km zero”
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Rifiuti in cantiere: il riciclo a “Km zero”

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Sei pronto a scoprire una trasformazione nel settore edile? I rifiuti da cantiere non sono più un problema: grazie alla tecnologia dei frantoi e delle benne per il riciclaggio, diventano risorse preziose riutilizzabili. Scopri come questo cambiamento sta rivoluzionando il settore.

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Il riciclo dei rifiuti in cantiere è una pratica sostenibile e importante. La gestione e lo smaltimento di questi rifiuti è un tema centrale nell’edilizia, specialmente in un'epoca di transizione ecologica e di spinta verso un'economia circolare. Le tecnologie per gestire i rifiuti da cantiere sono cruciali, insieme alle normative. Speriamo quindi che si definisca una pratica standard per riutilizzare i materiali recuperati.

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Il cantiere “Perfetto”

La necessità di un reimpiego dei rifiuti "a chilometro zero" si sposa perfettamente con la crescente domanda di materiali edili e con le sfide nel reperimento di materiale vergine da cava. Oggi, infatti, c'è una crescente richiesta di materiali edili, ma ottenere materiale vergine è sempre più difficile e costoso. 

Nel frattempo, la gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione è vincolata da normative rigide. Ogni anno, in Italia, si producono circa 40 milioni di tonnellate di rifiuti inerti, che dovrebbero essere smaltiti in discariche autorizzate. 

Tuttavia, trovare materiale vergine è difficile a causa delle restrizioni sulle attività estrattive e dei costi elevati di trasporto. L'opzione dello smaltimento illegale è costosa e dannosa per l'ambiente. Questi fattori spingono verso un miglioramento del trattamento e il riciclo dei materiali sul posto.

 
La strada percorribile

Negli ultimi 20 anni, l'aumento dei costi di smaltimento in discarica ha spinto i produttori di rifiuti inerti a cercare alternative. Questa situazione ha dato slancio allo sviluppo di impianti per il trattamento dei residui da costruzione e demolizione, consentendo di isolare le componenti più pericolose e di recuperare altri materiali da riciclare. 

Grazie a impianti fissi e mobili per frantumare e vagliare i materiali, e a una vasta gamma di attrezzature per la selezione primaria dei materiali, come le benne frantumatrici, è possibile suddividere i rifiuti in tre flussi: materiale lapideo riutilizzabile, frazione metallica (per i centri di riciclaggio) e frazione da smaltire in discarica.


 
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Le fasi del riciclaggio in cantiere

Le fasi necessarie per ottenere un prodotto di buona qualità partono innanzitutto dal controllo di qualità del materiale in ingresso. Si passa quindi alla preliminare separazione della frazione fine, che non viene addotta alla frantumazione, alla successiva riduzione granulometrica (frantumazione). Successivamente c’è poi la separazione dei metalli, alla raffinazione e alla rimozione della frazione leggera. 

La fase critica dell’intero processo è la frantumazione. Gli elementi più negativi di impatto sull’ambiente sono la produzione di polveri e le emissioni sonore. In tutte le fasi del processo vanno pertanto adottate opportune misure di contenimento delle polveri e del rumore. 

Mediante il riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione è possibile produrre un materiale che può sostituire la materia prima vergine almeno per gli usi meno nobili quali la realizzazione di sottofondi stradali, sottofondi per capannoni industriali, sovrastruttura stradale e recupero ambientale ossia per la restituzione di aree degradate ad usi produttivi o sociali attraverso rimodellamenti morfologici.

 
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I frantoi fissi e semoventi

Gli impianti fissi per il trattamento e il riciclaggio dei materiali oggi adottano soluzioni tecnologiche avanzate, garantendo un materiale inerte omogeneo e controllato granulometricamente, pronto per il riutilizzo in varie applicazioni come sottofondi e riempimenti. Solitamente, questi impianti seguono standard per frantumare, vagliare e deferrizzare, mentre la selezione della frazione leggera varia a seconda del livello di riciclaggio desiderato.

I gruppi semoventi, simili agli impianti di frantumazione da cava, riducono principalmente il volume degli elementi immessi nell'impianto. Grazie ad equipaggiamenti opzionali, possono anche garantire un assortimento granulometrico dei materiali in uscita e l'eliminazione delle frazioni non inerti. Questo tipo di impianto consente di ridurre i costi di trasporto quando i materiali vengono riutilizzati in loco, sebbene sia necessaria un'attenta valutazione delle caratteristiche dei materiali stessi per il loro reintegro nei cicli di produzione.

 
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La benna per il riciclaggio

Il trattamento dei materiali in loco ha rivoluzionato il settore delle demolizioni, offrendo un risparmio sui costi di smaltimento in discarica e la possibilità di riutilizzare direttamente i materiali sul cantiere. Questo ha reso le benne frantumatrici e gli attachment idraulici, alimentati da escavatori o skid loader, ancora più cruciali. 

Anche se gli skid loader possono offrire una produttività inferiore rispetto agli escavatori, la loro praticità e flessibilità li rendono una soluzione apprezzabile. Con poche modifiche, è possibile variare la granulometria dei materiali e sostituire facilmente i componenti usurati.

Continua a seguirci per rimanere aggiornato sulle ultime innovazioni nel settore delle demolizioni e del riciclo dei materiali da cantiere. Scopri come le nuove tecnologie stanno trasformando radicalmente le pratiche di demolizione e riciclo, offrendo soluzioni sempre più efficienti e sostenibili.

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