L’aratro intelligente salva l’aratro tradizionale
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L’aratro intelligente salva l’aratro tradizionale

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Se vuoi ottimizzare il tuo lavoro in campo e ottenere risultati impeccabili, l’aratura con Isobus e guida automatica è la soluzione che fa per te. Con gli aratri 4.0, puoi ridurre al minimo gli errori di passata e garantire una lavorazione perfetta su tutta la larghezza del campo. Nell’articolo di oggi, scopriremo come questi strumenti all'avanguardia possono rivoluzionare il tuo lavoro e quale aratro scegliere per ottenere il massimo dalle tue attività. 

 
L’aratura intelligente salva l’aratura stessa

Quello che sembra un controsenso è in realtà il motivo per cui i costruttori storici di aratri proseguono nello sviluppo di aratri portati e semiportati evoluti, a fronte delle nuove tendenze di preparazione dei terreni in maniera conservativa o semiconservativa o di semina su sodo. Ma per arrivare all’aratura 4.0 è servito un forte impulso al miglioramento di una tecnica tanto tradizionale. La tecnologia ormai è parte integrante dell’agricoltura, compresa la lavorazione del terreno. Con sempre maggior frequenza si sente parlare di semine e concimazioni a rateo variabile, controllo satellitare delle sezioni e raccolta dei dati per la stesura di mappe di coltivazione. È del resto intuitivo che operazioni complesse e da cui dipende in buona parte la riuscita del raccolto possano trarre importanti benefici da una gestione validata da dati oggettivi. Ma se ci rivolgiamo a una lavorazione tutto sommato semplice e lineare per definizione, come l’aratura, cosa è dovuto cambiare? 

 
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Aratri: non più solo ferri saldati

Da anni, ormai, anche l’aratura si fa con la guida automatica. Il controllo satellitare serve a tracciare solchi perfettamente rettilinei e a ridurre al minimo gli errori di passata, ottimizzando la lavorazione su tutta la larghezza dell’aratro. Ciononostante, la tecnologia necessaria è tutta sul trattore, che dispone di antenna ricevitrice e sistema per la guida automatica o assistita. Se prima l’aratro era un pezzo di ferro, con cilindri idraulici per il ribaltamento e la regolazione della larghezza di lavoro, oggi comprende anche circuiti elettronici e centraline. La connessione Isobus, vale a dire del più avanzato sistema di dialogo tra attrezzi di tipo diverso oggi esistente in commercio, è diventata praticamente uno standard anche sugli aratri di ultima generazione.  Dal monitor del trattore, oltre che impostare i litri di olio erogati, la velocità da tenere e la profondità di lavoro, si possono gestire anche le funzioni di regolazione del lavoro di aratura. Ma una tecnologia tanto complessa trasferita su un aratro lascia aperta una domanda: serve davvero a qualcosa? Il dubbio è lecito, perché l’aratro è quell’attrezzo composto da vomeri attaccati al telaio che si usa per rivoltare il terreno. Non vi sono semi da interrare o fitofarmaci da distribuire, né dosaggi di consumo del fertilizzante o del concime da rispettare. Eppure, più di un costruttore ha ormai allestito almeno un modello di aratro con tecnologia Isobus e siamo certi che nei prossimi anni ne arriveranno altri ancora più evoluti. Sicuramente con l’integrazione dell’AI a farla da padrone.

 
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Operazioni semplificate fin dal settaggio
Ma vediamo come stanno cambiando i settaggi dell’aratro. Prima di iniziare l’aratura vi sono alcune operazioni da eseguire, tra cui la regolazione della profondità dell’inclinazione della larghezza di lavoro o del primo corpo. In un aratro normale si effettuano da terra o con l’ausilio di distributori idraulici; in un aratro Isobus tutto avviene attraverso il terminale del trattore come se si stesse impostando il sollevatore. Diventa così semplice, oltre che iniziare un nuovo campo, effettuare correzioni qualora variassero le condizioni del terreno o la pendenza del suolo. Sempre grazie al terminale Isobus e alla tecnologia connessa è possibile salvare le impostazioni per richiamarle in successive lavorazioni. È possibile, ad esempio, registrare set di parametri per l’aratura in pendenza oppure per un determinato tipo di terreno o ancora per arare le capezzagne, dove maggiore è il comportamento dovuto al passaggio dei trattori e degli altri mezzi. In questo modo, quindi, non soltanto un bravo operatore può semplificarsi il lavoro, ma è anche possibile preimpostare l’attrezzo per affidarlo a un conducente poco esperto, riducendo al minimo il rischio di manovre errate e di errori operativi.
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La tecnologia standard attualmente sul mercato

Oltre agli aratri tradizionali, oggi ci sono sul mercato aratri con tecnologie avanzate e già collegati al sistema Isobus. Questi aratri, grazie a software speciali, possono gestire automaticamente la rotazione a fine campo e regolare inclinazione, larghezza e profondità direttamente dal trattore. Possono anche avere sensori per proteggere da sovraccarichi, sempre gestiti dall’Isobus. Inoltre, possono memorizzare diverse impostazioni di lavoro e usare dispositivi come joystick multifunzione. Gli aratri 4.0 permettono di passare dalla modalità trasporto a quella di lavoro senza scendere dal trattore. Possono seguire una linea retta tra due punti o correggere il percorso se il campo non è regolare. La larghezza di lavoro e l’allineamento alle ruote del trattore si regolano automaticamente. Infine, grazie all’Isobus, gli aratri possono essere integrati nelle lavorazioni di precisione, creando mappe che regolano la profondità di lavoro per ogni campo, rendendo l’agricoltura più precisa e basata su dati sicuri. BKT ha creato una gamma completa di prodotti studiati per rispondere alle sfide uniche del mondo agricolo, offrendo prestazioni eccellenti e durata nel tempo. Visita il nostro sito per scoprire tutte le soluzioni disponibili e trovare quella più adatta alle tue esigenze.

 
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