Assicurazione per trattori agricoli: come siamo messi?
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Assicurazione per trattori agricoli: come siamo messi?

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Il tema delle assicurazioni per mezzi e macchinari agricoli è decisamente complesso, soprattutto in Italia, dove le nuove normative vengono spesso introdotte e poi ritirate. Come si stanno adattando gli agricoltori italiani a queste regole in continuo cambiamento? In questo blog, faremo chiarezza sulla situazione attuale, esaminando le coperture assicurative per il settore agricolo a livello europeo e le sfide che gli agricoltori devono affrontare per stare al passo con la normativa. Continua a leggere per scoprire come la legislazione sta cambiando e cosa significa per il futuro dell’agricoltura.
Un cambiamento normativo rivoluzionario... sulla carta
La legge è chiara. A partire dal 30 giugno 2024, tutti i trattori, compresi quelli operanti esclusivamente in aree private, devono essere assicurati. Questa norma, introdotta dal Decreto Legislativo n. 184/2023, recepisce la Direttiva Europea 2118/2021 e rappresenta un cambiamento cruciale per il settore agricolo. Se, da un lato, tale regolamentazione mira a garantire maggiore sicurezza e uniformità a livello europeo, dall'altro solleva una serie di interrogativi e problematiche pratiche per gli agricoltori italiani.
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Proroga, come da tradizione
Il Decreto Milleproroghe 2024 ha posticipato l'entrata in vigore dell'obbligo assicurativo per i mezzi non circolanti allo scorso 30 giugno 2024, concedendo agli agricoltori e alle compagnie assicurative più tempo per adeguarsi. Tuttavia, i progressi sono stati limitati e la complessità della norma, unita alla mancanza di polizze specifiche per i trattori utilizzati esclusivamente in ambiti privati, ha creato un clima di incertezza. Il nuovo obbligo normativo coinvolge almeno tre milioni di veicoli e ad oggi non vi sono assicurazioni disponibili che possano contemplare i casi della disposizione. Le compagnie assicurative devono ancora sviluppare prodotti ad hoc che tengano conto delle peculiarità del settore agricolo, mentre gli agricoltori si trovano a fare i conti con costi aggiuntivi e procedure burocratiche estremamente complesse. Parallelamente, le associazioni di settore premono per far slittare tale l’obbligo, mentre quelle agricole e agri-meccaniche hanno sollecitato un confronto tecnico urgente per risolvere le criticità già sollevate da tutto il settore Primario, incluse quelle che riguardano l’assicurazione per il cosiddetto ‘rischio statico’ che, di fatto, estende l’obbligo assicurativo a tutti a trattori e ai mezzi agricoli, anche a quelli inutilizzati e parcheggiati nelle rimesse aziendali private. Sono tantissime le perplessità all’interno di un settore che, attualmente, è ancora impreparato.
Le proposte per gestire il cambiamento
A livello pratico le istituzioni stanno lavorando per proporre soluzioni che semplifichino l'attuazione della norma senza gravare eccessivamente sulle aziende agricole. È in questo contesto che emergono ulteriori proroghe per estendere il termine al 2025, al fine di agevolare una transizione più graduale.
Confronto con i paesi membri dell’Ue

Partiamo dall’Austria, che richiede l'assicurazione per tutti i trattori che possono muoversi, anche se non utilizzati su strade pubbliche. Tuttavia, le polizze sono spesso integrate con quelle aziendali in un’ottica di riduzione dei costi. In Belgio l’obbligo assicurativo si applica solo ai trattori utilizzati su strade pubbliche. I mezzi destinati esclusivamente all'uso in aree private sono esenti, a meno che non possano comunque rappresentare un rischio per terzi. La Bulgaria ha implementato l'obbligo assicurativo in modo limitato, escludendo i trattori non immatricolati per uso su strada, a meno che non vengano trasportati fuori dalle proprietà agricole. In Danimarca i trattori utilizzati in ambito agricolo devono essere assicurati, indipendentemente dal luogo di utilizzo, ma il costo delle polizze è compensato da sussidi statali per il settore primario. In Finlandia i trattori che operano solo in aree private sono esclusi dall'obbligo assicurativo, ma devono comunque rispettare standard di sicurezza specifici. La normativa francese è simile a quella italiana, senza esenzioni per i mezzi non circolanti. Le associazioni di categoria stanno cercando di negoziare esenzioni per i mezzi più vecchi o destinati ad attività non dinamiche. In Germania i veicoli non immatricolati per l'uso su strade pubbliche sono esenti dall'obbligo assicurativo. Questa scelta riduce i costi per le aziende agricole, ma aumenta la responsabilità individuale in caso di incidenti. In Grecia l'obbligo assicurativo è in vigore solo per i mezzi immatricolati, mentre quelli destinati esclusivamente a uso interno sono esentati, mentre l’Irlanda ha adottato una normativa che impone l'assicurazione per tutti i veicoli, ma con tariffe agevolate per le macchine agricole utilizzate in aree private. La Polonia obbliga all'assicurazione tutti i veicoli agricoli, ma le polizze sono disponibili a prezzi agevolati per i piccoli agricoltori. In Portogallo è obbligatorio assicurare tutti i trattori, ma sono previste esenzioni per i mezzi fermi o non operativi; in Repubblica Ceca i trattori utilizzati esclusivamente in ambiti privati sono esentati dall'obbligo assicurativo, ma devono essere registrati presso un'autorità locale. La Romania ha introdotto l'obbligo assicurativo per tutti i trattori, ma ha implementato un sistema di contributi statali per sostenere i costi; in Slovacchia i trattori devono essere assicurati solo se destinati a operazioni fuori dai confini aziendali. Anche in Slovenia i trattori operanti esclusivamente in aree private sono esentati dall'obbligo, ma devono essere regolarmente ispezionati. Il processo di recepimento normativo comunitario in Spagna è ancora in corso, ma si prevede un approccio rigido con pochi margini per esenzioni. La Svezia richiede l'assicurazione per tutti i veicoli mobili, ma offre agevolazioni per le aziende agricole che dimostrano un basso rischio operativo. E chiudiamo con l’Ungheria dove i trattori devono essere assicurati solo se utilizzati fuori dai confini aziendali. Tuttavia, sono in corso negoziati per estendere l'esenzione ai mezzi utilizzati occasionalmente su strade pubbliche.

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Cosa ci aspetta?
In conclusione, l'introduzione dell'obbligo di assicurazione per i trattori agricoli rappresenta una sfida importante per gli agricoltori italiani, che si trovano a dover affrontare nuove difficoltà in termini di costi e procedure burocratiche. Sebbene diversi Paesi dell'UE abbiano adottato approcci variabili alla normativa, l'Italia è ancora in fase di adattamento e l'incertezza resta alta. Le possibili proroghe e le discussioni in corso suggeriscono che una transizione completa sarà un processo lungo e complesso. Per restare sempre aggiornato sugli sviluppi futuri e sulle soluzioni che potrebbero emergere, continua a seguirci!
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